Se questi componenti funzionano in maniera ottimale si crea il circolo virtuoso in cui l’azione preventiva e repressiva delle forze di polizia (breve periodo) permetterebbe lo sviluppo dell’attività della Giustizia e del Welfare (lungo periodo) abbassando così il livello dei reati.
Bisogna precisare che sia la prevenzione che la riduzione della paura deve avere una visione locale perché non ha senso parlare di criminalità italiana ma si deve parlare di criminalità locale.
Nel primo caso si riducono possibilità dei giovani che possono intraprendere una carriera criminale, mentre nel secondo si rende impossibile la commissione dei reati.
Per questo motivo possiamo affermare che una efficace politica preventiva porta ad una riduzione di reati e per produrre ciò si dovrebbe:
- stilare dei programmi rivolti ai quartieri per lo sviluppo della socializzazione, finalizzata
alla riduzione dei processi di esclusione sociale
- una presenza più visiva delle forze di polizia, in particolare dei vigili urbani, che dovrebbero
orientare la loro attività nel capire e risolvere anche i problemi quotidiani della gente (polizia tra la
gente)
- severità sul protocrimine
- recupero dell’ambiente urbano eliminando le zone di degrado, ovvero i luoghi abituali di ritrovo
di sbandati, senzatetto, tossicodipendenti, immigrati clandestini,
- per l’immigrazione il Comune dovrebbe svolgere un’azione di contrasto nei confronti dei clande-
stini e mettere in atto tutte quelle forze e quelle risorse per l’integrazione degli stranieri che
regolarmente vivono e lavorano o che hanno interessi affettivi con gruppi familiari da tempo qui
trasferitesi sul nostro territorio. Questo al fine di renderli parte attiva del contesto sociale in cui si
trovano, sottraendoli ad un’eventuale e probabile dissociazione che è l’anticamera della criminalità
Migliorare l’aspetto logistico delle forze di polizia in particolare quello della sede della Polizia Stradale di Via Venezia che soffre di mancanza di spazio sia per il personale che per il ricovero degli automezzi di servizio.
Vigili di quartiere
Il vigile di quartiere gioca un ruolo predominante nella lotta contro il protocrimine.
Non deve apparire agli occhi del cittadino come forza autoritativa del Comune, ma come soggetto di collegamento con la pubblica amministrazione. Per fare ciò deve conoscere e farsi conoscere dai residenti, essere disponibile per qualsiasi chiarimento, segnalare danni all’arredo urbano, deve essere in costante contatto con poliziotti e carabinieri di quartiere, appurare eventuali anomalie alla viabilità e quant’altro possa servire per il buon andamento del quartiere.
Deve inoltre svolgere un’azione conoscitiva della vita degli abitanti del suo comprensorio.
A completezza della sua attività bisognerebbe istituire in uno o più quartieri un recapito fisso (anche ad orari) dove i residenti possano recarsi per far presente le specifiche problematiche.
Pattuglia automontata
Il servizio di pattuglia dovrebbe coprire l’arco della 24 ore
Ausiliari alla vigilanza
Nei punti strategici della città devono essere istallate delle telecamere le cui immagini giungano in uno o più punti (punti di sicurezza) dove l’operatore video continua a visualizzare gli schermi televisivi e segnali le eventuali anomalie.
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