San Bernardino

San Bernardino
Bernardo Spoto

sabato 8 dicembre 2007

LA DROGA

La tendenza generale è che l'inquinamento del corpo e della mente sia un fatto di scelta individuale quasi come se l'individuo non viva in interazione con gli altri.

Droga: Prevenzione e Cura (dott. Riccardo C. Gatti, direttore del Sert di Milano).

Fino a dieci, quindici, anni fa potevamo pensare al drogato come una persona appartenente a particolari ambienti o ad un emarginato. Iniziamo il terzo millennio con la droga che diventa un genere di largo consumo, alla portata di tutti, con un'ottima distribuzione e penetrazione nel mercato.
La diffusione di droghe come prodotti di consumo, in un contesto sociale, è un pericolo reale e, per le società avanzate, sarà uno dei problemi fondamentali del terzo millennio.
Credo che anche chi, in questo campo, ha opinioni molto libertarie sarebbe preoccupato di affrontare un intervento affidandosi ad un chirurgo troppo spigliato e poco riflessivo, oppure di affidare i suoi soldi ad un operatore di borsa che non ha un quadro realistico del mercato oppure, ancora, di salire su un mezzo di trasporto guidato da una persona che non sa valutare la velocità e con campo visivo e tempi di reazione imprevedibili.
Le droghe, di per sé non sono creature mostruose e incontrollabili: sono solo sostanze. Quando entrano nel nostro cervello, però, vanno ad alterare meccanismi di funzionamento molto delicati e, in parte, sconosciuti.
Il loro effetto piacevole dipende dall'alterazione del nostro equilibrio mentale che, come tutti sappiamo, non è che sia meraviglioso già in situazioni normali.
Il loro consumo, perciò, diventa una specie di roulette russa che facciamo con la nostra mente. Nel caricatore c'è un solo colpo che può avere un effetto distruttivo: la probabilità maggiore è che non succeda nulla, quando premiamo il grilletto. Ma, quante più volte facciamo girare il tamburo della pistola e premiamo il grilletto quanto più aumenta il rischio che qualche cosa vada storto e, se va male, probabilmente non sarà un problema solo per noi ma anche per chi ci sta attorno e non aveva alcuna intenzione di partecipare al nostro gioco.
Che fare? Mentre è sempre vivo il dibattito politico tra proibizionismo e antiproibizionismo siamo in una fase di stallo. Attorno alla droga girano, nel mondo, migliaia di miliardi di dollari in un'economia illegale che ha dirette connessioni con quella legale.
Eppure la situazione non è senza via d'uscita. L'esperienza mi ha insegnato che molto spesso, se un problema sembra non avere alcuna soluzione, è perché viene affrontato nel modo sbagliato. Oggi qual è il problema che riguarda la maggior parte dei cittadini? Se cerchiamo d'essere pragmatici, possiamo capire rapidamente che, attualmente, il fatto di utilizzare droghe è alla portata di chiunque e che, di fronte a questa possibilità siamo complessivamente assolutamente impreparati sia a livello di nozioni sia a livello di cultura.
La maggior parte dei giovani hanno informazioni credibili sulle droghe soprattutto da chi le vende o da chi le consuma.
Il mondo degli educatori è spesso sulla posizione che "drogarsi è male" ma senza sapere spiegare in modo convincente perché e, complessivamente, anche chi si occupa di terapia è spesso all'oscuro di questioni fondamentali correlate a questo argomento.
Il mondo dell'informazione cerca acriticamente la notizia e se una droga fa notizia troppo spesso la promuove senza nemmeno porsi troppe questioni.
Complessivamente ci stiamo muovendo verso una realtà in cui l'additivo è accettabile e auspicabile meglio se naturale ma anche chimico va bene.
A costo d'essere brutale devo affermare che c'è chi approfitta della nostra ignoranza.
Quindi il problema fondamentale della maggior parte dei cittadini, indipendentemente dalla loro funzione all'interno della società è l'ignoranza che lascia troppo spazio a chi, per diverse ragioni, è interessato alla diffusione di droghe.
Se da una parte ci siamo resi conto dell'importanza di preservare a tutti costi il nostro pianeta, la nostra acqua e la nostra aria continuiamo ad accettare con sufficienza e tolleranza il fatto che si possa tranquillamente inquinare il nostro corpo e, soprattutto, il nostro cervello. La tendenza generale è che l'inquinamento del corpo e della mente sia un fatto di scelta individuale quasi come se l'individuo non viva in interazione con gli altri.
Va difeso, il nostro cervello, in fondo, nel bene o nel male è tutto ciò che ci permette di andare avanti, di riconoscerci nel mondo di esserci.

Riccardo C. Gatti

Nessun commento:

San Bernardino

San Bernardino

val Biandino - lago del Sasso

val Biandino - lago del Sasso